Dal Friuli al Grande Nord

Gli affezionati e benevoli lettori forse ricordano il mio articolo dedicato all’eccezionale aurora boreale che la notte del 25 gennaio 1938 illuminò i cieli dell’intera Europa e della nostra Regione, lasciando un’emozione e un ricordo indelebili in quanti, come i miei nonni materni, la osservarono con i propri occhi, con grande stupore ed altrettanta inquietudine.
La profonda curiosità per questo straordinario fenomeno naturale mi ha spinto a parlarne con Gabriele Menis, giovane fotografo e fotoreporter di Treppo Grande, da alcuni anni autentico ‘cacciatore di aurore’ e autore di splendidi ‘scatti’ ammirati da migliaia di appassionati e followers su media e social oltre che in gremite serate tematiche.
Ecco, in sintesi, quanto è emerso nel corso della nostra piacevolissima chiaccherata:
Gabriele, non c’è dubbio che la fotografia continui ad esercitare un grande fascino su tutti noi. In fondo è forse l’unico strumento a disposizione dell’uomo in grado di ‘fermare’ il tempo, con un semplice ‘scatto’…
È vero. Per me è soprattutto un modo straordinario di trasmettere emozioni e stati d’animo. Naturalmente, a certi livelli la fotografia diventa un’autentica e mirabile forma d’arte.
Come è nata la tua passione?
I primi passi li ho mossi da ragazzino grazie alla reflex di mio padre. Poi la passione per gli eventi sportivi, in particolare il ciclismo, e per la natura hanno fatto il resto.
In effetti hai iniziato dal fotogiornalismo…
Sì, per i quotidiani locali e poi anche per le agenzie di stampa ed i giornali nazionali, con cui continuo a collaborare.
Quando è subentrata la passione per la natura?
In realtà, in me c’è sempre stata. Amo in particolare il Grande Nord, i suoi inverni di neve e ghiaccio, i silenzi e gli ambienti ‘wild’ in cui la natura è ancora incontaminata e intatta. Le prime esperienze di viaggio a quelle latitudini sono state decisive, a cominciare dall’Islanda nel 2008.
Ora sei riconosciuto come un esperto ‘cacciatore di aurore boreali’, uno dei fenomeni più affascinanti della natura.
Non esito ad affermare che l’osservazione delle aurore è un’esperienza per certi aspetti ‘mistica’. Qualcosa di incredibile che ti fa capire quanto siamo piccoli di fronte alla meravigliosa grandezza della natura. È una visione sempre nuova ed emozionante che ti rimane impressa per sempre, con una gran voglia di rivederla ancora. Credo esista anche il ‘mal d’aurora’… e non solo in me.
Il desiderio di vivere con continuità questa fantastica esperienza e di condividerne le emozioni ti ha spinto ad organizzare i viaggi fotografici in Lapponia dedicati all’osservazione delle ‘Luci del Nord’, che gli antichi chiamavano ‘fuochi delle volpi’ .
Sì, in due regioni particolarmente adatte allo scopo, in assenza di inquinamento luminoso: la Valle del fiume Tornio, lungo il confine tra Finlandia e Svezia, e l’estremità settentrionale della Lapponia finlandese, tra Inari ed Ivalo, ben oltre il Circolo Polare Artico. Terre di immense distese di foreste e di grandi laghi, con pochi villaggi di pescatori ed allevatori di renne.
I Sami ovvero i Lapponi…
Popoli antichi e genuini. Gente dura ma ospitale. Fiera della propria cultura e delle tradizioni, benché la modernità abbia in parte modificato anche il loro stile di vita, non più nomade. Le casette in legno sono ormai più numerose delle capanne (‘kote’) e delle tende in pelle di renna. E non mancano le motoslitte.
Immagino che anche l’attesa di veder comparire l’aurora sia di per sé emozionante.
Lo è assolutamente. Si trascorrono notti insonni, in costante e paziente attesa dalle 19 alle 3 o 4 di notte, a temperature che in media s’aggirano attorno ai –15 ºC, con la possibilità che scendano anche ai –35 ºC. Naturalmente con il confort del necessario equipaggiamento termico, che forniamo gratuitamente a tutti i partecipanti dei vari viaggi.
Si possono prevedere le aurore?
Alle latitudini artiche il fenomeno è visibile dalla metà di settembre fino ai primi giorni di aprile. Non è possibile determinare il momento esatto della loro comparsa in cielo ma stimarlo si, in base all’intensità dell’attività solare e geomagnetica oltre che alle condizioni meteorologiche.
Quanto durano?
Un’aurora può manifestarsi per pochi minuti o protrarsi per diverse ore, regalando un’indescrivibile ‘danza’ di fasci luminosi e colori di rara bellezza, in un’atmosfera davvero magica.
Emettono suoni percepibili?
A me non è mai capitato di ascoltare fenomeni sonori, ma alcuni dicono che a volte si possano sentire degli strani sibili, dovuti forse all’ingresso delle particelle nel campo magnetico terrestre…
Oltre alla visione delle aurore, i viaggiatori che accompagni in quelle lontane terre vivono anche altre inedite esperienze?
Si, i programmi di viaggio includono molte altre attività, tra le quali le escursioni in motoslitta, lo sleddog, la pesca sul ghiaccio, la visita agli allevamenti di renne e cani da slitta, la preparazione del pane lappone e la tradizionale sauna finlandese. Senza dimenticare il possibile incontro con le alci. Afggiungo che da quest’anno i tour si svolgono anche d’estate, nel periodo delle ‘notti bianche’, con itinerari che raggiungono la Lapponia norvegese e Capo Nord.
La tua passione per la fotografia e per la natura ha determinato anche la recente costituzione dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Outdoor Reporters3, di cui sei presidente. Di cosa si tratta?
L’Associazione è nata nel settembre dello scorso anno, da un’idea condivisa con alcuni amici. Oggi contiamo su oltre cinquanta soci, provenienti da tutta la Regione e dal Nord Italia. Organizziamo attività all’aria aperta a contatto con la natura, rivolte a tutti (escursioni, esplorazioni, trekking fotografici…), corsi di vario livello, eventi tematici e rassegne.
Tra le prime iniziative ci sono le escursioni nelle foreste della vicina Slovenia, sulle tracce degli orsi.
Una bellissima esperienza, in totale sicurezza, in foreste incontaminate che ospitano la più alta densità in Europa di orsi bruni in libertà, osservabili da appositi capanni. Abbiamo già allo studio analoghe escursioni in Croazia.
Immagino che non mancheranno le mete nella nostra Regione.
Certo, a cominciare dalla Val Resia, dal Parco Naturale delle Prealpi Giulie e dal Carso goriziano, in quest’ultimo caso sulle tracce del raro sciacallo dorato.
Il tuo pensiero è già rivolto al prossimo inverno…
Sì, intendo rimanere in Lapponia per almeno tre-quattro mesi.
Il tuo sogno nel cassetto?
Estendere le destinazioni dei viaggi nel Grande Nord. Penso in particolare all’Alaska.
Nel ringraziarti, ti lascio «la penna» per un saluto ai lettori…
Vi invito a vivere l’emozione di osservare con i vostri occhi l’aurora boreale, almeno una volta nella vita. È davvero un’esperienza incredibile, unica e…. ripetibile!
Credo che le tue parole e le splendide fotografie non lascino alcun dubbio…

JURIJ COZIANIN

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *